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La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)

663218
Dossi, Carlo 15 occorrenze
  • 1879
  • Stab. Tip. Italiano DIRETTO A L. PERELLI - Ditta Libraria di NATALE BATTEZZATI
  • prosa letteraria
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La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)

Come il malèssere avèa guidato all'unione, addusse l'unione al benèssere. E tanto più di concordia era necessità, che, in sulle prime, nell'assoluta

La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)

Mario! sò che le ore in cui ti attendevo mi èrano le più lunghe, e le più brevi quelle in cui ti avevo al mio fianco; sò che, quando apparivi

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il più sfrontato tribunalista, una eloquenza, tanto più insinuante quanto men pretenziosa, tanto più persuasiva quanto più persuasa. Ma è bensì vero

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inutilmente sbocciati. Oh inesplicàbile piega dell'ànimo umano! ama, più spesso, il benefattore il beneficato, che non questi, quello; gratitùdine

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invisa patria, e, ora, il più intenso sospiro. E, a chi, ùltimo accorso, impallidendo ristava, era detto, come Aronne si fosse recato alla nave e come

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affetto gentile; quantunque la Patria fosse lor stata avversa, e il suo nome non sovvenisse che òpere bieche, che odii, che umiliazioni, tanto più

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, mezzo correndo per quanto l'erta salita e la soma concede, senza guardare lei che più non lo guarda. Ma, d'improvviso, s'accorse che la fanciulla

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Gualdo il Beccajo svegliossi. L'acuta brezza ferìvagli la somma pelle; l'ànimo, la sorpresa. Chè, assuefatto a svegliarsi in un ambiente bujo, più

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ami ... come? - interruppe il Nebbioso nel pigliargli le mani e ansioso gliele stringendo. - Ti basta un amico? - Solo un amico? ... non più di un

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ànimo e dal dubbio della lor meta, dubbio peggiore della più amara certezza, e dalla brama cupa, senza speranza, della vendetta. Il caldo tramonto parèa

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barba. - Mare ancora. - Sempre mare? - No - disse Gualdo con un lieve sussulto - havvi una terra ... grande ... - Al pari di questa? - Assài più ... molto

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E in un commosso silenzio, la mano di lei nella sua, ei rimaneva accanto alla Nera. I suòi occhi, lùcidi più che mai, volgèvansi, ora alla mamma, ora

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all'industre unione, facciam, (ne è guida cupidigia pazza) fallaci mete a più fallaci campi, seme o pretesto di perpetua lite: onde, votato a morte

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odiate case, ancora salde, ancora impunite ... Ma e che! ... peggio loro che lui! Ei non avèa da pèrder più nulla: essi, tutto. E respirando l'eccidio e

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attendèvala anche dal grembo di Tecla, ma d'ambe le parti, più che la messe, era atteso un pretesto allo sfogo degli odii - quel tale pretesto, che

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